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AI DOCENTI DI RELIGIONE - UIL SCUOLA IRC INFORMA N. 10-2022 - Concorsi di religione nulla di fatto - proposte giudiziarie

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Sezione Albo sindacale
  • UIL SCUOLA IRC -
[IL MINISTRO ANNUNCIA IL NUOVO R ECLUTAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE MA PER I DOCENTI DI RELIGIONE SI ANNUNCIA IL NULLA!
 
Il prossimo 12 aprile, alla vigilia di Pasqua, le organizzazione sindacali saranno chiamate ad ascoltare l’ennesima sperimentazione di reclutamento per il personale docente, tra il personale docente verosimilmente non ci saranno i docenti di religione, ormai spina nel fianco nel sistema del reclutamento. Negli ultimi vent’anni sono stati sperimentati diversi percorsi e soprattutto sono stati assunti, in modi sempre più disparati centinaia di migliaia di docenti ma dei docenti di religione in totale nell’arco di 18 anni sono stati assunti solo 17000, circa 7000 dei quali già in pensione. “Siamo indignati, sottolinea Giuseppe Favilla, Segretario della UIL Scuola IRC, nel merito e nel metodo utilizzato per far fronte a questa emergenza che ogni giorno che passa diventa sempre più usurante per migliaia di docenti di religione. La vocazione all’insegnamento della religione non può escludere 15000 docenti dalla dignità di un vero contratto a tempo indeterminato, dalle vere tutele e garanzie che un contratto a tempo indeterminato offre. Accanto alla vocazione all’insegnamento, che dovrebbe essere per tutti, c’è la difesa e la dignità del lavoro che deve essere veramente stabilizzato con un contratto a tempo indeterminato e non con forme ibride di “stabilizzazione” che concedono il passaggio di fascia dopo 9 anni e dunque perfettamente inutile da un punto di vista economico e ingiustificabile per un periodo così ampio”. Il reclutamento per i docenti di altre discipline nei soli ultimi 10 anni ha visto procedure ordinarie e straordinarie e precisamente: tre concorsi ordinari per ogni ordine e grado (2012-2016-2020) tre concorsi straordinari per la secondaria (2018-2020-2022); un concorso straordinario per la scuola primaria (2019); due procedure straordinarie di assunzione da GaE e da GM (2015); due assunzioni straordinarie da GPS di prima fascia (2021 e 2022). Per i docenti di religione solo uno scorrimento parziale e tardivo delle Graduatorie di Merito dell’UNICO concorso del 2004, in virtù della legge 159/2019 art. 1bis comma 3: poco più di un migliaio di docenti, mentre altri 500 circa non vedranno mai il ruolo a causa della mancanza di capienza nell’organico del 70%. Docenti che si aggiungono agli oltre 13000 idr ormai veterani che nel 2004 non avevano i requisiti dei 4 anni al 31/08/2003 o che si sono aggiunti nel corso degli ultimi 22 anni. “I docenti di religione hanno forse minore necessità e minore dignità rispetto agli altri docenti?” Si domanda Favilla. “La stessa sentenza della Corte di Giustizia Europea, sottolinea l’assurdità di tale precariato assolutamente ingiustificato vista la continuità su posti disponibili e stabili nel tempo”. Parliamo di un organico al 31 agosto. Nell’anno scolastico 2021/2022 i posti liberi nell’organico per il tempo indeterminato voluto dalla 186/2003 sono 6291 (dato estrapolato dalle tabelle ministeriali) a questi si aggiungono 7315 posti vacanti per legge (l’iniquo 30%) per un totale di 13606 cattedre libere attualmente occupate da circa 15000 docenti a tempo determinato. Quale risoluzione al precariato in via definitiva? Innanzitutto una procedura straordinaria non selettiva per tutti i docenti che hanno superato i 36 mesi di servizio. Graduatorie ad Esaurimento legate alla procedura straordinaria e la trasformazione in graduatorie ad esaurimento le graduatorie di merito del 2004. E per tutti loro è a costo zero. Vogliamo dirla tutta? Basterebbe un piccolo sforzo organizzativo pari a poco meno di 50 milioni di euro: istituire un organico potenziato anche per i docenti di religione oggi esclusi dagli incarichi di responsabilità nella scuola perché la famosa legge 107/2015 destina gli esoneri dal servizio al 10% dell’organico e in presenza di organico potenziato limitando di fatto il Dirigente Scolastico e il Collegio Docenti nell’individuare i docenti di religione come collaboratori e dunque dall’esonero dal servizio. Oppure, ancor più importante, le ore di religione nell’ultimo anno della secondaria di primo grado che vede impegnati i docenti di religione in settimane intere nello svolgere gli esami di Stato di primo ciclo: l’aumento di un’ora nell’ultima classe della secondaria di primo grado risolverebbe in un sol colpo due problemi, lo stress da lavoro correlato, e un grosso impiccio: il precariato. Come risolvere dunque quell’esubero di organico, cioè la presenza di 1500 docenti in più? Basterebbe un semplice investimento, come dicevamo sopra di 50milioni di euro, in previsione anche degli innumerevoli contenziosi che si presenteranno in tribunale e che la giustizia dovrà rispondere senza mettere questa volta la benda sugli occhi e i tappi nelle orecchie. I giudici dovranno guardare la realtà e sentire con le loro orecchie il grido di giustizia che si solleva dalla categoria docenti di religione, vittime di una legge dello Stato che li confina in un limbo giuridico iniquo. Questo è quanto diremo al Ministro Bianchi al prossimo incontro e chiederemo di collaborare nel trovare una soluzione stabile nel tempo per l’assunzione a tempo indeterminato dei docenti di religione, così come si vuole prospettare per gli altri docenti.
 
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Il Consiglio di Stato si è pronunciato in modo chiaro a riguardo e perfettamente in linea con quanto prevedere il CCNL scuola agli articoli 63 e 64 in cui il diritto-dovere di formarsi e aggiornarsi non è esclusiva facoltà del docente a tempo indeterminato bensì di tutto il personale docente e che non esiste differenza di funzione docente tra un docente a tempo determinato e uno a tempo indeterminato. La Sentenza afferma che la formazione è necessaria per tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, così anche gli “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio” (così il comma 1 dell’art. 63 cit.). E non vi è dubbio che tra tali strumenti possa (e anzi debba) essere compresa la Carta del docente, di tal ché si può per tal via affermare che di essa sono destinatari anche i docenti a tempo determinato (come gli appellanti), così colmandosi la lacuna previsionale dell’art. 1, comma 121, della l. n. 107/2015, che menziona i soli docenti di ruolo: sussiste, infatti, un’indiscutibile identità di ratio – la già ricordata necessità di garantire la qualità dell’insegnamento – che consente di colmare in via interpretativa la predetta lacuna”. Con motivazioni che mettono al centro della discussione il valore indiscusso del Contratto, i docenti di religione, incaricati annuali e dunque a tempo determinato, sono pienamente riconosciuti nella loro funzione docente e nella piena equiparazione al restante personale di ruolo della scuola, il Consiglio di Stato ha operato un primo e significativo atto di giustizia e di equità. LEGGI L'INTERA SENTENZA La Segreteria Nazionale Dipartimentale, in accordo con l'Ufficio Legale e il suo responsabile Avv. Domenico Naso, hanno concordato di farsi carico di tutti i costi per garantire al maggior numero possibile di docenti di religione il diritto alla carta docenti. 
 
La Segreteria Nazionale Dipartimentale, in accordo con l'Ufficio Legale e il suo responsabile Avv. Domenico Naso, hanno concordato di farsi carico di tutti i costi per garantire al maggior numero possibile di docenti di religione il diritto alla carta docenti. Attenzione però, come per tutti i ricorsi, ne sono beneficiari solo i ricorrenti, salvo una decisione politico legislativa futura
 
ADERISCI AL NUOVO RICORSO PER LA CARTA DOCENTE compila anche nel caso in cui sei tra i beneficiari ti assisteremo nella fase successiva RISERVATO AGLI ISCRITTI UIL SCUOLA E A COLORO CHE SI ISCRIVONO CLICCA QUI oppure https://www.uilscuolairc.it/ricorsi la pre adesione non ti vincola in alcun modo, potrai valutare successivamente l'eventuale prosecuzione 
 
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